Storia e filosofia

Storia e filosofia

STORIA

Nel 1977 un piccolo gruppo di appassionati italiani di Cane da Montagna dei Pirenei

e Cane da Pastori dei Pirenei si diedero appuntamento in un Ristorante della collina di

Moncalieri (To) dando vita ad un Club di razza in grado di ufficializzare la loro passione per questi stupendi ed incredibili cani. Da lì iniziò il viaggio del Club Amatori Cani dei Pirenei A.C.P. che ci ha portato ai giorni nostri. Il primo Presidente fu il Conte Gianandrea Chevalley, seguito dalla Dott.ssa Etta Candiani, dal Dr. Guido Massimello (che è anche l’attuale Presidente), dal Sig. Antonio Macchi, dalla Sig.a Laura Tomiati, dalla Sig.a Roberta Lazzeri Cardini.

La tutela congiunta del “Montagna” e dei Pastori (a Pelo Lungo e a Faccia Rasa) in un unico Club è giustificata dal fatto che essi lavorano insieme per la “stessa ditta”: il “Montagna” è un cane da guardiania che difende il gregge condotto dal Pastore sui pascoli del versante francese dei Pirenei.

L’intento dei fondatori del Club A.C.P. era quello di tutelare e selezionare le nostre razze, indirizzando i proprietari verso il tipo richiesto dagli standard, sovente non riscontrabile nei soggetti dell’epoca.

Cani da Montagna di allora, infatti, avevano origini e tipo (testa e costruzione principalmente) assai diversificati, anche in relazione al Paese di provenienza (molti erano i cani importati da realtà allevatoriali dove erano possibili differenti interpretazioni dello standard francese di origine). Si evidenziavano soggetti massicci, con teste appesantite da labbra abbondanti, palpebre scollate, talvolta la pigmentazione delle mucose era insufficiente e l’espressione, così importante in questa razza, spesso non era presente. In Esposizione si vedevano per la maggior parte dei cani grandi, bianchi o a volte macchiati, ma non dei grandi cani, ossia dei veri Cani da Montagna dei Pirenei!

Per i Cani da Pastori, sia a Pelo Lungo che a Faccia Rasa, l’origine genetica era decisamente migliore, perché provenivano (direttamente o indirettamente) da allevamenti pirenaici che producevano soggetti tipicissimi.

Il lavoro da fare era comunque molto! Si iniziò ad invitare ai Raduni di razza Giudici specialisti (per lo più provenienti dai Pirenei o comunque operativi nel Club francese Réunion des Amateurs des Chiens des Pyrénées, guida per le nostre razze) che dessero giudizi precisi sullo stato dell’allevamento italiano e indicazioni su quali punti lavorare per migliorare i nostri soggetti. Nel frattempo, continuarono le importazioni di riproduttori con eccellente genealogia e tipicità dalla Francia ed in particolar modo proprio dai Pirenei. Si cercarono anche accoppiamenti importanti con stalloni stranieri. Gli anni ’80 e ‘90 furono per il Club Amatori Cani dei Pirenei veramente fondamentali per poter creare in Italia una solida base genetica, in parte ancora presente nei pedigree dei soggetti attualmente viventi e comunque da salvaguardare, arricchendola di nuove correnti di sangue.

Molto importante per queste razze è il mantenimento del tipo originale, quello descritto nei primi standard ufficiali (1923) e modificato quasi di nulla fino a i giorni nostri. Le variazioni hanno riguardato sostanzialmente per il “Montagna” l’innalzamento della taglia massima delle femmine a 75 cm (era 72), per i Pastori il divieto di amputazione di orecchie e coda, e la squalifica per i cani con occhi gazzuoli se con mantello di colore diverso dall’arlecchino o dal grigio ardesia.

Si ribadisce che gli standards di queste razze non sono evolutivi!

Il Cane da Montagna dei Pirenei (Standard n.137 del 2.04.2001) è un cane alto, forte, ma non pesante essendo un lupo-molossoide. Il colorebianco è prevalente, ma la maggior parte dei soggetti ha sulla testa, all’inserimento della coda e sul corpo macchie di colore giallo, arancio, grigio lupo o tasso, più scure alla nascita. La tessitura del pelo è semivitrea. Gli arti posteriori recano doppi speroni. Fondamentale per la tipicità è la “espressione pirenea”. Senza la ricercata espressione il Montagna è solo un cane bianco di grandi dimensioni! L’andatura del Montagna è potente, elastica, progressiva, risultato della sua costruzione: un cane di questa razza che trotta in modo troppo dinamico e veloce non ha l’andatura tipica della razza. Si tratta di un cane da protezione del gregge, non è un conduttore per vocazione. Sicuro di sé, franco e fedele, non bellicoso di natura sa dimostrare la sua enorme forza all’occorrenza per reagire alle provocazioni o alle intrusioni, perlustrando e difendendo il territorio in modo istintivo.

Il Cane da Pastore dei Pirenei è descritto in due razze: a Pelo Lungo (Standard n.141 del 25.05.2009) e a Faccia Rasa (Standard n.138 del 13.03.2001).

Il primo può essere a pelo lungo (la tessitura è di pelo di capra sull’anteriore e di pecora sul posteriore, dove spesso si annoda in corde o a bioccoli) o semilungo (pelo più corto, generalmente di sola capra). Molti i colori, ad esclusione del nero-focato, del bianco totale o che superi 1/3 dell’intero mantello e dell’arlecchino

fulvo con occhio gazzuolo; preferiti i colori franchi, caldi e non diluiti. E’ iscritto nel rettangolo, ha buoni angoli, così da avere un’andatura vivace e radente, con grande presa di terreno.

Il Faccia Rasa, rispetto al Pelo Lungo, è un po’ più alto e corto, ha il pelo sulla testa totalmente raso (ad eccezione degli orecchi dove è leggermente più lungo) e sul corpo decisamente più corto. La lunghezza del muso è circa uguale al cranio (nel Pelo Lungo il rapporto è 2/3).

L’espressione di questi Pastori è pungente, attenta, sintomatica di un carattere risoluto, vivace o molto vivace e indispensabile per il lavoro di conduzione, su pendii, di animali di dimensioni più rilevanti. Dopo secoli di amputazione di coda e orecchi, l’attuale divieto ha cambiato un poco l’aspetto di questi cani, richiedendo molto lavoro da parte degli Allevatori e uno sguardo diverso da parte dei Giudici. Così, allo stato attuale, le orecchie devono essere semierette o anche pendenti, ma molto mobili, e la coda non deve essere arrotolata sul dorso.

OBIETTIVI ZOOTECNICI

Gli obiettivi zootecnici sono riferiti al rispetto e al mantenimento delle caratteristiche morfologiche descritte negli Standard (che non sono evolutivi), alla valutazione attitudinale e comportamentale e alle patologie cliniche più frequenti. Per quest’ultimo, lo stato dell’arte noto ci permette di affermare che il Cane da Montagna dei Pirenei e i Cani da Pastore dei Pirenei non hanno evidenziato, nei quasi 40 anni di allevamento e di vita dell’Associazione, problematiche sanitarie importanti, dimostrando la loro grande rusticità che deve essere conservata. Tuttavia, l’istituzione di una Banca Dati in seno al Club consentirebbe un valutazione più oggettiva se riferita alla prevalenza delle patologie più frequenti, anche se sarebbe basata su un numero non ampio di campioni (ad esempio si pensi ai soli 93 Cani da Montagna e 12 Cani da Pastore dei Pirenei iscritti al Libro genealogico italiano nel 2013).

undefinedCane da Montagna dei Pirenei:

Dal punto di vista morfologico, l’istituzione della carta dentaria permetterebbe, ai fini riproduttivi, di oggettivare alcune anomalie di chiusura o di agenesia dentale permanente, anche se rare. La depigmentazione e soprattutto la non corretta conformazione (o addirittura assenza) dei doppi speroni agli arti posteriori sono sicuramente terreni interessanti di studio. E’ utile continuare la misurazione dei cani nei vari parametri cinognostici iniziata in passato. Da anni il Club si adopera nella valorizzazione della “espressione pirenea”, contemplativa e sognante, risultato dell’abbinamento: occhio scuro (a forma orientale, con palpebre ben tirate), orecchio inserito in continuità con l’angolo laterale dell’occhio, muso pieno alla sua base e stop poco pronunciato; la selezione è fatta anche sulla corretta andatura: trotto potente elastico e progressivo, mai troppo veloce.

Dal punto di vista comportamentale, in Raduni/Speciali sono penalizzati cani timorosi che non potrebbero assolvere al compito di cane da guardiania.

Dal punto di vista clinico, le patologiearticolari nei cani testati ufficialmente non hanno dimostrato una prevalenza preoccupante sulla popolazione, ma non per questo occorre sottovalutare la loro presenza al fine di mantenere il buono stato di salute. Al fine della riproduzione selezionatariconosciuta dall’E.N.C.I., il requisito richiesto dal Club in aggiunta alla qualifica morfologica Eccellente conseguita in Raduno di razza, è la lettura ufficiale per la displasia dell’anca ritenuta idonea nei soli gradi A, B, C. Mancano dati più oggettivi su OCD, Lussazione rotulea, Displasia del gomito e Panosteite.

Utile sarebbe valutare la casistica delle affezioni gastriche (torsione dello stomaco) e cardiache (miocardiopatia dilatativa).

undefinedCane da Pastore dei Pirenei a Pelo Lungo e a Faccia Rasa:

Dal punto di vista morfologico, la carta dentaria sarebbe utile per oggettivare l’agenesia dentaria (soprattutto premolari) decisamente più frequente che nel Cane da Montagna. La selezione sul corretto comportamento degli orecchi non amputati è già avviata, mentre sul portamento scorretto della coda (spesso arrotolata sul dorso), anch’essa non amputata, e della obliquità della groppa la selezione richiede ancora un pesante impegno.

Dal punto di vista comportamentale l’istituzione di test attitudinali (non vincolanti per il Campionato visto l’esiguo numero di cani in Italia) vanno incoraggiati.

Dal punto di vista clinico, al fine della riproduzione selezionata riconosciuta dall’E.N.C.I., il requisito richiesto dal Club in aggiunta alla qualifica morfologica Eccellente conseguita in Raduno di razza, è la lettura ufficiale per la displasia dell’anca ritenuta idonea nei soli gradi A, B essendo un cane conduttore. La raccolta di dati relativi alle patologie cardiache (soffi) e neurologiche (epilessia) sarebbe utile ai fini riproduttivi.

 

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